il beato ercolano

A Pieve Fosciana ed in genere in Garfagnana è viva, ormai da più di mezzo millennio, la memoria di una persona tanto santa quanto umile: il beato Ercolano. Chi era? Il beato Ercolano fu uno dei grandi predicatori francescani del Quattrocento. Nacque verso il 1390 a Piegaro, piccolo paese oggi in provincia di Perugia, sul confine tra la Toscana e l'Umbria. Insieme all'amico beato Alberto da Sarteano, entrò nell'ordine di San Francesco. Con il beato Alberto, passò dai frati francescani conventuali (quelli che ancora oggi tengono la basilica di Assisi) al movimento dell'Osservanza, che, sotto la guida di San Bernardino da Siena, proponeva il ritorno dei frati all'antica disciplina. Nel 1430 Ercolano fu invitato a predicare in cattedrale a Lucca, dove nel 1424 aveva predicato san Bernardino. Ebbe un grandissimo successo, in coincidenza con l'assedio della città da parte fiorentina. Le parole e gli atti di carità di Ercolano furono tali da meritare l'appoggio degli Anziani della Repubblica di Lucca alla fondazione di una convivenza dell'Osservanza vicino alla città; ciò si verificò prima a Pozzuolo, poi stabilmente a San Cerbone. In questi anni Ercolano era già un predicatore affermato. Il suo tema preferito, con il quale commuoveva le folle, era la Passione di Cristo. Si ha memoria di sue importanti predicazioni a Firenze, Perugia, Pisa e l'Aquila. Incoraggiato anche dal papa Eugenio IV, di cui godeva l'amicizia, proseguì l'attività di riformatore francescano, fondando altre due convivenze di stretta osservanza. La prima nel 1434, nei dintorni di Barga, poi trasferita nell'attuale San Francesco, oggi sede dell'ospedale. La seconda fondazione avvenne a Pieve Fosciana, dove la popolazione gli donò un terreno. Qui, insieme al discepolo fra Jacopo da Pavia, iniziò la costruzione di un modesto "conventino" satis humilem et pauperem (assai umile e povero), ampliato dopo la sua morte. A Pieve Fosciana, Ercolano pose la sua base. Pur continuando la predicazione in varie parti d'Italia, si adoperò molto per la pacificazione degli animi nella valle del Serchio, sconvolta dalle guerre e dagli odi politici. Gli antichi cronisti riferiscono che quando passava per le vie con la sua tunica tutta rattoppata, la gente lo chiamava Padre santo. Nel 1439 Ercolano si recò in Terra Santa ed in Egitto con una missione francescana che aveva lo scopo di promuovere l'unione con i cristiani orientali, facendo conoscere il risultato del Concilio di Firenze. Rientrò probabilmente nel 1441. Fra gli episodi della sua vita si ricorda una predicazione straordinaria a Pieve Fosciana, durante la quale si caricò di una croce e, seguito da tutto il popolo, salì in pellegrinaggio a San Pellegrino. Circondato da grande fama di santità, morì a Pieve Fosciana nel 1451 (tradizionalmente, il 28 maggio). Nel 1456 fu sepolto nella chiesa del suo convento, da poco terminata. Nel 1856, in seguito all'abbandono del convento ed alla demolizione della chiesa, le sue reliquie furono trasportate nella chiesa della Pieve e poste in un'urna nel primo altare a destra. Ercolano restò lungo i secoli in grande venerazione presso gli abitanti di Pieve Fosciana e della valle del Serchio, dai quali (oltre che alle cronache francescane) fu sempre chiamato con l'appellativo di Beato. Nel 1860 ne fu riconosciuto il culto pubblico dal papa Pio IX.